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Usare internet per dire la verità: l’incubo dei Tiranni

20 Ott

Un mio amico giorni fa mi ha messo in guardia dal parlare troppo su internet di certe cose linkandomi una notizia che affermava che presto i profili facebook degli utenti saranno accessibili ai Tiranni dei Governi Occupati d’Occidente, messaggi privati compresi. Questa è la mia risposta(con qualche piccola modifica) che tocca anche, in generale, i temi dell’attivismo online.

 

 

Io ritengo semplicemente che sta gente voglia farci aver paura pure di parlare di certe cose via internet. I Tiranni non han paura tanto della gente che si vede al bar sotto casa e secondo me nemmeno dei Gruppi Organizzati piu o meno Ufficiali che fanno degli eventi. Essi temono di più la gente che diffonde un certo tipo di cultura, la cultura White Nationalist, usando i mezzi di informazione a disposizione. Siccome internet è l’unico mezzo di informazione di massa x far arrivare certi messaggi a molte persone, i Governi Occupati d’Occidente puntano a censurarlo. Non ci riescono perchè se no passerebbero da Dittatori anche agli occhi della gente comune e quindi a mio avviso fanno uscire notizie di questo tipo, stile 1984 di Orwell, sperando che così la gente abbia paura anche a scrivere su internet qualunque cosa dello spessore culturale diverso di “w la figa”; o che comunque che, se decidesse di scrivere cose scomode, si trattenga sottintendendo il tutto. Così facendo su internet uno evita di scriver certe cose per paura di notizie come queste ed il messaggio quindi non passa o, peggio, passa un messaggio mitigato, magari non WN ma xenofobo forcaiolo legalitario;  a loro va bene perchè è funzionale. Non passa un messaggio antiebraico a 360 gradi ma un messaggio generico “anti israeliano in salsa terzomondista” e a loro va bene perchè il terzomondismo è sempre funzionale. E così via…

Se qualcuno sgarra cercano di attaccarsi a vecchie storie o robe simili, tirando in ballo Gruppi Organizzati Ufficiali o robe così. Chi non ha queste vecchie storie, o anche chi le ha ma ora sta tranquillo, non penso che debba preoccuparsi.  Metter in prigione i bloggers scomodi farebbe fare una figura simile a quella di Mubarak che condannava al carcere i bloggers anti-regime. Non una buona propaganda per i sedicenti democratici.

Quindi secondo me evitare o limitarsi nello scrivere su internet, facebook compreso, fa implicitamente il loro gioco; loro sanno chi siamo con o senza facebook se vogliono, e non credo che nessuno sia così idiota da parlare su fb di cose “compromettenti”; nemmeno chi spaccia droga penso se lo dica via facebook proprio perché sanno che è controllato. Molti mi dicono “stai attento ecc” ma diciamo che se uno parte poi, come dire, non si ferma. Internet, facebook incluso, è uno strumento troppo potente e a mio avviso non usarlo è un lusso che nn possiamo permetterci.

L’Italiano Medio Anti Ideologico: un individuo inaffidabile per l’Identitarismo Razziale

15 Ago

L’Italiano Medio Anti Ideologico(IMAI) che non si è mai posto il problema razziale non se lo porrà mai perchè semplicemente non gli interessa. Alla “casalinga di Voghera”(esempio che si fa più volte per indicare una tipologia di IMAI) interesserà che il marito abbia un lavoro, che i figli abbiano un futuro, che possano uscire di casa senza esser rapinati, uccisi, stuprati, picchiati ecc. La casalinga di Voghera(ma potresti dire anche “l’impiegato di Savona”, è uguale) rappresenta l’esempio di “italiano medio” nel senso più anti-ideologico, nel senso di “Francia o Spagna purchè se magna”; è l’emblema del “borghese piccolo piccolo” che guarda soltanto al suo micro-interesse personale e che appoggerà chiunque veda come “colui che può dare sicurezza al proprio piccolo orticello”, che sia l’Entità Sostenuta fascista, comunista, democristiana, NS, WN, musulmana, ebrea, buddhista, bianca, negra, giallo, marrone ecc..

L’Italiano Medio Anti-Ideologico(IMAI) dà un sostegno volubile e subordinato al fatto che l’Entità Sostenuta gli dia qualcosa in cambio. Storicamente spesso l’IMAI ha avuto un ruolo. Benito Mussolini è morto appeso a testa in giù a causa di un vasto gruppo di Italiani Medi Anti-Ideologici che lo appoggiavano e sostenevano quando la situazione economica era ok e che lo impiccarono come una ciofeca quando le cose stavano andando male. Benito Mussolini governò finchè fu in grado a dare ai Borghesi Piccoli Piccoli IMAI ciò che loro volevano e fece una fine oggettivamente orrenda quando questi IMAI non ricevettero più quello che volevano a causa di una situazione che a causa dell’andamento della guerra era diventata molto dura. Questo tipo di sostegni sono sostegni inaffidabili a Medio e Lungo Termine. Se io andassi in giro con una maglietta con su scritto VeraOpposizione a dare cibo e soldi a questi IMAI essi direbbero “oh che bravi questi White Nationalists” ma farebbero così pure se un gruppo di musulmani o di antirazzisti o di qualunque altra cosa facesse così. E’ gente che semplicemente “si vende al miglior offerente” e non è interessata seriamente a nessun tipo di ideologia, qualunque essa sia.

Il target di VeraOpposizione e, più in generale, del White Nationalism Italiano sono le persone dal cervello pensante e dalla mente aperta disposte ad ascoltare un punto di vista diverso da quello di quello propagandato dai mass media dei Governi Occupati d’Occidente e diverso da quello propagandato dalle False Opposizioni o dalle Opposizioni Controllate Atipiche.

Riguardo le Opposizioni Controllate Atipiche

Questo target teoricamente può essere composto da 15enni come da pensionati, da disoccupati come da manager, impiegati, operai, casalinghe, studenti ecc, a prescindere dal sesso, dalla situazione economica, dall’ideologia politica, dalla religione e da altri fattori considerati non importanti. Questo target non riceve un “corano da imparare a memoria” ma soltanto 30 paginette scarse di Base Ideologica Comune da capire. Se la Base Ideologica Comune è condivisa, ognuno è libero di far il percorso e le scelte che ritiene più opportune fermo restante questa Base Ideologica Comune, che, fra le altre cose, pone un discorso di “identità razziale bianca”, non necessariamente di “superiorità”(che poi è scientifico che alcune razze son superiori ad altre in alcune cose ed inferiori ad altre in altre cose) ragiona in “autoctoni bianchi vs allogeni non bianchi” e non genericamente in “residenti vs immigrati” o “italiani vs stranieri”.

Ecco la “Base Ideologica Comune”

Breve Guida ad una Coerente Ideologia Identitaria Razziale

Far capire la differenza fra Vera Opposizione White Nationalist e False Opposizioni non White Nationalists è fondamentale per ogni identitario razziale, e quando qualcuno proveniente dalle False Opposizioni non White Nationalists vien a dire che “la questione razziale non è considerata prioritaria, si considerano prioritarie altre questioni che anche voi condividete” egli dà semplicemente una mano a capire le differenze. Questione di priorità. Chi dà priorità alla questione razziale è WN, chi dà priorità ad altre cose non è WN, elementare. Per questo motivo parlare di identitarismo razziale in modo pubblico e in gruppi ufficiali è illegale in Italia, mentre Gruppi Ufficiali Organizzati che posson esser considerate Opposizioni Controllate Atipiche o False Opposizioni non White Nationalists sono legali.

Le possibili vittore elettorali in tempo di crisi. Successi ideologici o di pancia? Il White Nationalism come successo ideologico.

6 Ago

Nell’ultimo periodo come tutti sanno l’Europa sta affrontando una crisi economica di grandi dimensioni. Gli abitanti dell’Europa si sentono insicuri e hanno ormai ogni giorno meno fiducia nei loro governanti ed in generale nel Sistema. Periodi come questi son periodi ideali per emergere per i gruppi Anti Sistema, di qualunque tipo siano. Essendo l’Europa in crisi ed essendoci una certa quota di non-Europei in Europa, i gruppi Anti-Sistema anti-immigrazione, perlopiù gruppi di Estrema Destra o di area neofascista, puntano sul trattare simultaneamente la questione immigrati e la questione crisi. Per ogni immigrati che lavora un autoctono è disoccupato. Le persone spaventate dalla crisi vedono nell’immigrato un problema perché lavora al posto suo rendendolo disoccupato. In questo modo il consenso nei confronti dei gruppi Anti Sistema e Anti Immigrazione cresce a causa delle persone che, vedendosi toccata la propria quotidianità, appoggia questi gruppi non tanto per convinzione quanto per convenienza. Quando questi gruppi sono partiti e si presentano alle elezioni, il sostegno per convenienza di una parte della popolazione in difficoltà si traduce in successo elettorale. Noto a tutti è il caso di Alba Dorata in Grecia. Solita a prendere percentuali bassissime, questa tornata elettorale è arrivata a percentuali altissime ed è entrata in Parlamento. I membri di Alba Dorata si stan quindi impegnando a mantenere gli impegni presi, non con le parole come tanti politicanti ma con i fatti, distribuzione di cibo ai soli Greci, negozio low cost per soli Greci e tante altre iniziative coerenti con l’ideologia che dicono di avere. Sorgono però due considerazioni.

  1. Se la crisi passerà? Se la Grecia(dico Grecia ma potrà valere per altri posti in futuro) supererà economicamente questo momento, magari fra qualche anno, quanti dei “nuovi elettori” di Alba Dorata(o di un partito analogo in un’altra nazione) continueranno a voltarla? Quanti “nuovi elettori”, tornati al benessere economico, riprenderanno a votare i partiti pro-Sistema? Se chi vota per convenienza non capirà e condividerà ideologicamente Alba Dorata, il tutto sarà un fuoco di paglia, una “protesta” che rientrerà e che farà il gioco del Sistema: “eravate arrabbiati e vi siete fidati dei cattivi, ora state bene, siamo buoni e ve l’abbiamo dimostrato, votate noi”. Questa è una possibilità abbastanza probabile a mio avviso.
  2. In un sistema controllato dai Governi Occupati d’Occidente, se anche una singola Alba Dorata arrivasse a governare un paese Occidentale, quel paese subirebbe ogni sorta di boicottaggio dalla comunità internazionale ed il proprio popolo, per convenienza, insorgerebbe contro il governo che “li rende poveri ed isolati” esattamente come era insorto contro gli “immigrati che rubavano il lavoro”.

Per questi motivi, pur ovviamente ammirando moltissimo gli autoctoni che si impegnano a far sì che l’Europa resti bianca, non vedo nella politica la via d’uscita in quanto i Governi Occupati d’Occidente posson fare come il bambino che perde la partita di calcio alla playstation: riavvia. Riavvia il gioco finchè non vinci. Spegni la playstation e riaccendi finchè non vinci. Così è la politica nei Governi Occupati d’Occidente.

Ogni cambiamento definitivo parte dalla diffusione di un’ideologia capita e condivisa sinceramente da una grossa fetta di popolazione, non dal disagio di una fetta di popolazione che, per protesta o convenienza, si appoggia all’antagonista Anti Sistema di turno che vede come “quello che può risolver i loro problemi di pancia”. Per questo mi concentrerò sempre sulla diffusione dell’ideologia Identitaria Razziale(White Nationalism) e non mi interesserò della politica spiccia, dei consensi, della gente che ti vota perché le dai pane ed olio, di chi viene derubato dal marocchino e dice “marocchino di merda” e 2 mesi dopo “ma no era solo un periodo quelli bravi devono restare”. Senza la diffusione dell’ideologia WN/ Identitaria Razziale nessun successo politico di nessun gruppo potrà avere effetti duraturi e definitivi. La diffusione del WN deve riguardare tutta l’Europa anzi, in tutto il Mondo Bianco. Io, da WN Italofono, faccio la mia parte per i bianchi italofoni. Tutti, se vogliono, posson fare la propria parte, senza perder tempo nel cercare il consenso interessato di strati di popolazione bianca ormai totalmente lobotomizzata dalla Dittatura dei Governi Occupati d’Occidente che altro non fa che lamentarsi momentaneamente contro i propri padroni che non riescono più a dargli la pagnotta. Il White Nationalist resta tale che sia ricco o che sia povero, che sia manager o disoccupato, che sia single o che abbia 15 figli. Legare il White Nationalism ad un ceto sociale o alla propria fortuna economica è il più grave errore che si possa fare.

Identitarismo Razziale e Gruppi Organizzati Ufficiali

21 Lug

Come detto in altri articoli, ideologicamente parlando tutto ruota attorno all’Identitarismo Razziale. Il resto è periferia o correnti interne. Bisogna insomma concentrarsi sul nocciolo. Il Nocciolo è

Breve guida ad una coerente ideologia identitaria razziale

Si dice che la perfezione si raggiunge non quando non c’è più nulla da aggiungere ma quando non c’è più niente da togliere. Ci si concentra quindi sul nocciolo della questione senza quelli che si sono ritenuti inutili o superflui fronzoli. Niente seghe mentali su dottrine filosofiche, storiche, economiche e politiche mutualmente esclusive. Togliere tutto ciò che non fa parte della Base Ideologica Comune su cui si basa l’Identitarismo Razziale. Così facendo si espone nel migliore dei modi un’ideologia utile per unire e non per dividere ed allo stesso tempo si traccia una linea netta che divida chi è Identitario Razziale da chi non lo è, anche all’interno degli stessi Gruppi Organizzati Ufficiali. Come detto in

Comunanza Ideologica Identitaria, cosiddetto cameratismo politico e Casacche,

non è il Gruppo Organizzato Ufficiale che deve unire; è l’Ideologia Identitaria che deve farlo. I gruppi posson essere strumenti dell’Identitarismo Razziale in linea teorica, non viceversa. Ogni gruppo ed anche ogni individuo può essere considerato più o meno utile all’Identitarismo Razziale. Banalmente, è utile all’Identitarismo Razziale chi collabora a produrre e diffondere materiale Identitario Razziale o comunque chi da spazio a questo materiale all’interno del proprio giro. Ci sono Gruppi Organizzati Ufficiali che, in quanto tali, han collaborato in tal senso? Ci sono singoli individui, a prescinder dal fatto che facciano o meno parte di questo, quello o di nessun Gruppo Organizzato Ufficiale, che han collaborato in tal senso? Da queste risposte si traggano le conclusioni. La realtà attuale parla di nessun Gruppo Organizzato Ufficiale che ha collaborato e di alcuni individui che han collaborato. Alcuni di loro fan parte di un Gruppo Organizzato Ufficiale, altri no. I primi han collaborato come singoli e non come membri di un Gruppo Organizzato Ufficiale, i secondi han collaborato come singoli senza nemmeno far parte di un Gruppo Organizzato Ufficiale. Allo stato attuale è questa la situazione che c’è fra Gruppi Organizzati Ufficiali ed Identitarismo Razziale. Il materiale è disponibile per tutti e molti ne sono a conoscenza. Chi lo vuole lo prende e lo diffonde, chi non lo vuole lo ignora. Chi lo diffonde deve però farlo in modo disinteressato e spontaneo, senza aspettarsi di ricevere qualcosa in cambio in quanto il materiale Identitario Razziale non è merce di scambio ma è merce di cui usufruire se si vuole portare avanti un certo discorso. A maggior ragione è opportuna questa frase:

<<I White Nationalists(WNs) facciano per i Gruppi Organizzati Ufficiali quello che i Gruppi Organizzati Ufficiali han fatto per il White Nationalism(WN): niente.>>

Se mai un Gruppo Organizzato Ufficiale farà qualcosa per il WN, non sentitevi assolutamente in obbligo di farvi la tessera o andare ad eventi non WN di questo Gruppo Organizzato Ufficiale. Se ve lo chiederanno insistentemente o, peggio, ve lo porranno implicitamente o esplicitamente come “condizione”, vorrà dire che il loro sostegno al WN sarà stato non puro e disinteressato. Vorrà dire che è stata tutta una bieca strategia politica. Vorrà dire che avranno voluto usare il WN come strumento per allargare il loro target, accandonandolo non appena il WN non sarà più strumentale a loro.
La frase definitiva allora diventa questa.

<<I WNs faranno per i Gruppi Organizzati Ufficiali ciò che i Gruppi Organizzati Ufficiali han fatto DISINTERESSATAMENTE per il WN: niente>>

Il ruolo di Internet nella diffusione dell’Identitarismo Razziale: Produttori, Diffusori e Consumatori

19 Lug

Si parla ora del ruolo di internet nella diffusione dell’identitarismo razziale.

In certi ambienti si parla con disprezzo del cosiddetto “tastieroso” o del “militante da tastiera”, indicando con questo termine un individuo che passa gran parte del tempo libero a scrivere di fascismo, tradizione ecc su internet, sui forum o sui social network ma che è riluttante a farsi vedere o ad impegnarsi attivamente in real. L’immagine che viene data di questo individuo è simile a quella del nerd, magari uno che fa anche il “minaccioso” sul web quando fisicamente non farebbe paura ad una mosca. Chiaramente un individuo, detto anche “internet warrior” che si comporta così non è auspicabile in nessun caso perché comunque uno deve farsi anche una vita fuori dal web, e questo a prescindere da un’eventuale militanza politica. Fare il gradasso, in qualunque modo, su internet, scredità sé stessi e le idee che si portano avanti. Usare il web per gridare slogan caricaturali, per insultare beceramente altre persone o, peggio, per minacciare fisicamente in modo più o meno credibile altre persone, è un uso distruttivo, inutile se non addirittura dannoso. Da identitario razziale, l’internet warrior per me è questo: quello che usa internet in modo distruttivo per sembrare “true evil”, per sembrare “il super nazzi cattivo e violento”, per farsi un’identità che non è la sua; esso talvolta fa proprie idee in cui probabilmente nemmeno crede molto per il semplice fatto di volersi “sentire qualcuno” in un ambiente virtuale relativamente piccolo in cui quindi è più facile “esser considerati”, in virtù del fatto che si è in pochi.

Esiste invece l’uso costruttivo di internet. L’uso che penso di fare io(così mi han detto tante persone) e che fanno varie persone, un uso non per scrivere in maiuscolo slogan esaltati né per sfogare le proprie frustrazioni e il proprio disagio nel vivere in questo mondo né un luogo per farsi belli con altre persone millantando fatti della propria vita reale mai successi o raccontati in modo esagerato. Internet usato in modo costruttivo è un’arma che dobbiamo usare, forse è l’arma più immediata che abbiamo, il centro di tutto, e non va trascurata affatto. Senza fare discorsi da “militanti da tastiera”, faccio una domanda.

Quanto è utile distribuire per un partito o un movimento dei volantini sulle foibe o contro il campo rom sotto casa, ritrovarsi in 40 in centro a Milano per manifestare per qualcosa che si ritiene giusto, non venendo in entrambi i casi minimamente cagati dalle persone intorno, magari gente di età avanzata o comunque persone che pensano semplicemente alla loro vita totalmente disinteressate al messaggio mandato?

Quanto è utile invece spendere lo stesso tempo per creare un articolo identitario ben argomentato, tradurre materiale identitario dall’inglese e diffonderlo in modo che chi è interessato ad argomenti correlati abbia la possibilità di vederlo e di passarlo a quante persone vuole senza alcuna difficoltà, arrivando dritti al target potenziale?

Io credo sia più utile la seconda opzione, in quanto quello che si mette su internet arriva a più persone, soprattutto giovani, in quanto si sa che internet è più utilizzato dai giovani, principale target per l’identitarismo razziale. Inoltre quello che si mette su internet resta per molto tempo, potenzialmente per sempre perché anche se viene censurato è possibile rimetterlo senza che nessuno si faccia male; i volantini e gli striscioni invece finiscono nel cestino il giorno stesso o comunque restano visibili e utilizzabili per un lasso di tempo davvero irrisorio se confrontato al tempo medio in cui un articolo sta su internet.

Non fraintendetemi, non sto dicendo che bisogna stare a casa su internet senza mettere il muso fuori, bisogna metter sì il muso fuori, conoscersi se possibile, andare anche a qualche evento ma non tanto per l’evento in sé quanto per conoscere altre persone simili a noi, con le stesse istanze da portare avanti, in real e su internet.  Semplicemente, mettere il muso fuori dedicandosi massivamente alla cosiddetta “militanza” potrebbe paradossalmente essere “distruttivo” quasi quanto star tutto il tempo sul web a gridare slogan e condividere immagini a cui darà attenzione solo chi la pensa come te o forse nemmeno in quanto non aggiungono niente a ciò che già si sa. Il militante tipico chiaramente si sentirà a posto con la “coscienza” per esser andato a quel presidio, a quella manifestazione, a quell’evento ecc e giustamente dedicherà parte del rimanente tempo libero alla sua vita privata e la restante parte ad usare internet in modo inutile o non costruttivo. Guarderà video stupidi su youtube o condividerà i soliti “sieg heil w il duce governo ladro” senza dedicarsi alla Produzione Identitaria Costruttiva, comprendente sia produzioni originali in italiano che traduzioni, creazione di video, diffusione del materiale e quant’altro. Per la diffusione del materiale son bravi tutti, anche i tastierosi o anche quelli che usano internet in modo non costruttivo, basta spammare in giro ed è ok, e va bene così. Se tutti però si limitassero a spammare senza produrre, non ci sarebbe niente da diffondere e quindi tutto l’identitarismo non avrebbe alcuna risonanza.

Attualmente ci sono pochissime persone che producono(Produttori), un buon numero di persone che condividono e diffondono(Diffusori) ed un numero sempre maggiore di persone che guardano(Consumatori), condividendo in parte, del tutto o per niente il materiale. In ogni caso questo pubblico riceve il materiale necessario per capire un punto di vista diverso dal suo; questo pubblico vede materiale prodotto in modo non caricaturale e non in modo da far distoglier l’attenzione dai contenuti, questo è l’importante. Nessuno dovrà mai dire “identitarismo razziale? Cos’è?”, l’obiettivo è far conoscera  tutti, anche a quelli che non condividono e non condivideranno mai, il nostro pensiero.

L’obiettivo primario è far sì che le poche persone che attualmente producono continuino a produrre il più possibile. Ovviamente ci sarà sempre il momento in cui una persona avrà più o meno tempo ma in questo caso se qualcuno resterà per troppo tempo inattivo, l’identitarismo rischia di essere momentaneamente “bloccato”. Per questo motivo è necessario un numero maggiore di persone in cima alla “piramide” (Produttori, Diffusori e Consumatori). Si spera quindi che in futuro i Produttori attuali restino tali, alcuni Diffusori scelgano di salire di grado e diventare Produttori e che alcuni Consumatori che condividono diventino prima Diffusori e poi, perché no, Produttori. Questo succederà più facilmente se le persone capiranno pian piano l’utilità del mezzo internet usato in modo costruttivo e concentreranno almeno parte delle loro forze su questo.

Concludo dicendo che per materiale identitario si intende materiale che parli direttamente di identitarismo razziale e di questioni collegate ad esso, preferibilmente materiale che riguardi più l’epoca attuale che epoche passate, materiale che parli di Ideologia Identitaria e non di Ideologia Politica o Ideologia Religiosa. Deve essere inoltre materiale non trito e ritrito ma che aggiunga qualcosa a quello che si sa già o che aggiunga un punto di vista in più rispetto a quelli che si conoscono già.

IL TERMINALE E L’IDENTITARIO DEL TERZO MILLENNIO

15 Lug

Si Parla ora del concetto di Terminale e del concetto di Identitario del Terzo Millennio, prendendo in prestito la terminologia, davvero efficace, usata dal gruppo organizzato CasaPound. Questo gruppo usa questa terminologia(terminale vs del terzo millennio) in riferimento al fascismo. Essi con la parola terminale si riferiscono a quei fascisti che, a loro dire, sono troppo ancorati al passato e guardano troppo poco al futuro. Essi si definiscono fascisti del terzo millennio in quanto affermano di essere fascisti e di cercare di applicare il fascismo ai nostri giorni, al terzo millennio. Su questo blog come avete avuto modo di vedere non si tratta e non si tratterà di fascismo ma si tratterà di identitarismo.

Nel Terzo Millennio, mai come prima, i popoli bianchi sono sotto attacco da più direzioni. Si parte dal solito problema ebraico, amplificato ulteriormente dolo la Seconda Guerra Mondiale, per arrivare ai problemi conseguenti la cosiddetta Dittatura della Tolleranza dei G.O.O.(Governi Occupati d’Occidente), come ad esempio i problemi derivanti dall’immigrazione allogena, fra cui quella di allogeni islamici, ed il meticciato in seguito all’integrazione di una parte degli allogeni. Ovviamente senza dimenticare il pericolo giallo, del quale si parla sempre troppo poco. Tutti questi problemi sussistono in quanto rappresentano un pericolo per noi bianchi. Infatti sosteniamo che l’identità biologica dei nostri popoli sia minacciata a causa di un processo di sostituzione demografica a scapito nostro ed a causa della possibile assimilazione razziale in seguito al cosiddetto meltin’ pot con annesse tutte le teorie dell’Unica Razza Umana Meticcia. Insomma, gli identitari del terzo millennio hanno un approccio che mette la razza al centro di tutto in quanto la razza è sempre stata l’entità rilevante di ogni Vero Identitarismo; a maggior ragione deve esserlo oggi. Viviamo infatti un’epoca in cui a causa dei vari errori e delle varie sconfitte dei nostri antenati rischiamo, come bianchi, di venire distrutti biologicamente IRRIMEDIABILMENTE tramite la mescolanza razziale o la sostituzione demografica.

L’identitarismo del Terzo Millennio prende anche il nome di White Nationalism(WN).

Chi si definisce magari identitario, o seguace di una certa ideologia politica, o nazionalista ma che non metta al centro di tutto il WN viene chiamato Terminale.

Il termine Terminale indica colui che è così ottuso, anacronistico e slegato dal presente da essere considerato “senza speranza di cura definitiva”. Il Terminale è fermo a rimpiangere un passato che non ha vissuto o a perder tempo con attività che, per quanto condivisibili, non servono a niente dal punto di vista WN se non a toglier spazio e tempo a forme di possibile attivismo WN. I terminali possono essere i famosi “fascisti braccio a molla predappio style” o i nostalgici fermi a slogan senza senso come “la Polonia non esiste”, gente che ritiene il WN “merda americana” mancando di rispetto a tantissime persone che da un certo punto di vista hanno portato avanti in un certo senso l’eredità del NazionalSocialismo dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il WN infatti è sì aperto a qualunque ideologia politica ma un NazionalSocialista può benissimo considerarla la trasposizione nel terzo millennio dei punti centrali del NazionalSocialismo, ovvero la Questione Razziale ed il Problema Ebraico.

Chi si dichiara NazionalSocialista ma schifa il WN è anch’esso un Terminale perché è rimasto fermo a qualche decennio fa.

Anche chi si atteggia a fare il moderno, il giovane dentro, il ribelle anti-sistema ma schifa o lascia da parte il WN, è anch’esso un Terminale.

Chi nel 2012 sta ancora a menarsela sul conquistare delle zone di confine perse in qualche guerra passata a scapito di altre nazioni bianche invece di ragionare in termini di WN è anc’hesso un Terminale.

Quelli il cui primo pensiero è quello di dividere le nazioni bianche esistenti in più nazioncine usando motivi economici, micro-identitari o iperparticolaristi, magari litigando con altri iperparticolaristi su quale dovrebbe essere la giusta divisione, è un Terminale, in quanto i suoi orizzonti sono limitati e non ampi in senso WN. Se queste persone non sono Terminali, allora evitino di sprecare per queste robe energie utilizzabili per il WN.

 

Chiunque anteponga al WN qualcosa di diverso, di tipo ideologico, politico, filosofico, religioso o di qualunque altro tipo può definirsi anch’esso Terminale perché non ha la visione d’insieme necessaria per vedere qual è il Vero Problema, qual è il Centro e qual è la Periferia. Il WN va spiegato ovviamente ma nessuna confusione può essere accettata a lungo termine. Ogni confusione permanente è una perdita di tempo che genera Terminali.

Leaderless Resistance di Louis Beam(USA, 1992) in Italiano ed un’analogia col mio blog

11 Lug

Ecco a voi la traduzione di un articolo di Louis Beam del 1992 sulla leaderless resistance. Louis Beam è un White Nationalist texano fra i primi a proporre il concetto di Leaderless Resistance per le opposizioni identitarie. Tipica di Louis Beam è anche la sovrapposizione fra “governo federale tiranno” e “gente che lotta per la libertà”, un concetto analogo, seppur con le dovute differenze, a quello trattato da me in questo blog di “vera dittatura” e “vera opposizione”. Altra analogia di questo articolo tradotto pochi giorni fa si può trovare nel capitolo 6 di “strategie proposte per la diffusione del pensiero identitario razziale”, ultimato a febbraio, prima che fossi a conoscenza di questo articolo sulla leaderless resistance(conoscevo il concetto dileaderless resistance per sentito dire).

 

In ogni caso, tutto è scaricabile grauitamente, buona lettura

 

Leaderless resistance(Louis Beam) in italiano

 

Guardate anche il capitolo 6 di “strategie proposte per la diffusione del pensiero identitario razziale”, troverete delle analogie. Trovate il link per scaricar gratuitamente questo libro a questo indirizzo qua sotto.

Strategie proposte

 

 

 

Perchè il Volontariato Totale è così importante

2 Lug

Si è parlato tempo fa del concetto di Volontariato Totale

Il concetto di Volontariato Totale

Questo concetto è al momento poco presente in ambienti considerati, a torto o a ragione, identitari. Di contro, è molto presente il concetto del comprare per supportare la scena, supportare l’ambiente, supportare chi si è sbattuto per scrivere un libro mettendoci tempo e magari soldi per documentarsi. Oppure, ancora, supportare chi permette la diffusione di cultura non conforme.

Traduzione: dar da mangiare a delle persone che lucrano sulle idee non conformi. Con le moderne tecnologie, internet in primis, ormai è diventato facile per tutti informarsi in modo completo su argomenti per i quali non troppo tempo fa bisognava cercare sul cartaceo in qualche biblioteca o libreria cosiddetta “non conforme” o addirittura in sedi di partiti politici. Oggi potenzialmente è tutto sul web. Tutti possono leggere dal web o, in alternativa, stamparsi il cartaceo da casa o da una copisteria dopo essersi salvati il materiale trovato sul web. Il tutto pagando meno, molto di meno che a prenderlo in una delle Cosiddette Librerie Cartacee Non Conformi.

Dico Potenzialmente in quanto purtroppo non vi è ancora tutto questo materiale identitario in italiano, ma ci sarà man mano, e ci sarà gratis. La vera sfida è far sì che questo materiale identitario in italiano, di produzione propria o tradotto, sia disponibile gratis per tutti e che nessuna fra le persone interessate al White Nationalist debba sentirsi obbligata ad avvicinarsi ad ambienti politici pre-esistenti, né tanto meno ad una qualche forma di riconoscenza verso di essi. Per far sì che accada tutto questo bisogna che cambi la mentalità alla base della diffusione del materiale Cosiddetto Non Conforme o, meglio, è necessario che la mentalità con la quale si diffonde materiale White Nationalist sia completamente diversa. Chi spende tempo e si impegna per produrre o tradurre materiale White Nationalist non deve farlo per ricevere qualcosa in cambio e non deve pretendere alcuna forma di rimborso. Si tratta di persone che svolgono un lavoro per sé stesse, per altre persone ideologicamente simili e per chiunque voglia conoscere ed approfondire una certa ideologia.

Non un produrre per un premio economico né per aspettarsi una sorta di rimborso, ma semplicemente produrre in modo economicamente disinteressato. Tenere i soldi lontani dalle produzioni WN vuol dire tenere lontani eventuali sciacalli, vuol dire tenere lontane eventuali tentazioni editoriali economiche e vuol dire, last but not least, fare una concorrenza spietata ai venditori di idee. Questi ultimi saranno sconfitti in partenza se la mentalità Volontariato Totale si svilupperà. Nel caso cercassero di vendere materiale White Nationalist resterebbero infatti a mani vuote perché noi daremmo gratis ogni tipo di materiale White Nationalist. Nel caso cercassero di vendere, come fanno ora, materiale non White Nationalist ma materiale Cosiddetto Non Conforme, il giovane medio sceglierebbe di leggere, fra i due tipi di materiale, quello di tipo White Nationalist perché gratuito.

Il Volontariato Totale White Nationalist sarà quindi temuto ed ostacolato da chiunque veda un pericolo nella diffusione del White Nationalism e da chiunque veda in pericolo un qualche tornaconto economico e/o personale.

Diffusione del White Nationalism e Volontariato Totale devono quindi andare a braccetto.

Gli allogeni che preoccupano di più un identitario

27 Giu

Inserisco questo breve scambio di battute fra identitari per dire il mio punto di vista sulla questione. La risposta esprime al 100% il mio pensiero.

 

Domanda

 

Vorrei aprire una discussione su un argomento riguardante la lingua, perché è ormai un fenomeno quotidiano quello di sentire musi marroni/neri dialogare fra loro e crescere i propri figli parlando esclusivamente la loro lingua d’origine.

I loro bambini vanno a scuola a far perdere tempo a insegnanti e ai nostri figli, perché non sanno nemmeno l’italiano e qualche genio, invece di formare classi solo con loro, ha deciso che devono mescolarsi con i nostri, intanto chissefrega se invece di approfondire le materie, passano il tempo a seguire questi ignoranti.

Gli adulti invece, parlando in pubblico nella loro lingua, dimostrano a mio parere mancanza di rispetto (come in tutto il resto) e un chiaro segnale: non sono disposti a integrarsi, alla faccia degli ignoranti che incolpano noi autoctoni della loro emarginazione. Se ne guardano bene dall’integrarsi, dato che integrarsi significherebbe pagare tasse ed essere produttivi, non solo mangiare, rubare, sporcare, degradare!
Prima di parlare di cittadinanza e altre fesserir contro la logica, non si dovrebbe come minimo dimostrare reale interesse nel diventare cittadini della nostra nazione?
Non sarebbe da rimandare a casa chi, faccio un esempio, dopo 6 mesi di permanenza, non è in grado di sostenere un dialogo in italiano? E sono generoso, perché quando noi andiamo all’estero, le basi della lingua le studiamo prima di partire e nel caso peggiore ci esprimiamo in inglese, in modo che tutti possano capirci. Chi non impara la lingua dimostra di non avere nemmeno intenzione di lavorare, ma solo di mantenere i suoi traffici esclusivamente con gentaglia della sua razza, che si dimostrano illegali nel 99.9%.

Sono curioso di sapere se sono io che sopravvaluto l’insidia linguistica o se sono realista.
Amici miei, a voi la parola.

 

 

 

 

 

Risposta

 

A me sinceramente preoccupa molto di più il bambino negro o marroncino, o asiatico, che va alla scuola materna coi bambini bianchi parlando italiano esattamente come loro. Gli allogeni andrebbero in linea teorica rimandati a prescindere dal loro livello di conoscenza della lingua italiana; per questo “preferisco” gli allogeni che stanno solo fra di loro e che parlano nella loro lingua. Danno fastidio e tutto, ma almeno non creano integrazione razziale, non girano con i ragazzi autoctoni come accade a moltissimi gruppi di ragazzi e ragazze di 15-18 anni, tutte le compagnie con il loro bell’allogeno/a integrato/a che parla italiano bene quanto noi.

La cittadinanza ad una nazione europea per come la vedo io può averla solo chi è autoctono europeo, ovvero bianco. Un marocchino o un mezzo marocchino potrà anche parlare solo italiano e dimenticarsi della sua lingua madre e sapere la divina commedia e la storia d’Italia a memoria ma non sarà mai considerato da me un “italiano”.

Di questi tempi a mio avviso il pericolo maggiore derivante dagli allogeni da cui guardarsi è quello dal quale non si può tornare indietro: il pericolo integrazione/meticciato. Quindi “ben vengano”, virgolettato ovviamente, gli allogeni che tendono a fare una sorta di auto-separazione(visto che i nostri non la fanno, van quasi tutti a mangiare kebab o cinese insieme ai loro amici allogeni integrati) ed a creare le premesse di quella che sarà una società sì multirazziale ma almeno non “arcobaleno”.

Al lato pratico purtroppo non possiamo dire “ok allora entro 2 mesi gli allogeni devono lasciare l’Italia”, non governiamo l’Italia ed anche se la governassimo cambierebbe poco visto che l’Italia, come tutte le nazioni dell’Europa Occidentale, è governata da organizzazioni internazionali che usano i politicanti come fantocci.

Gli allogeni presenti in Italia sono un dato di fatto e purtroppo non possiamo fare niente per cacciarli e soluzioni tipo “eliminazione fisica di massa” sono anch’esse impraticabili per ovvi motivi. Quello che possiamo fare è creare separazione, non farli sentire a casa loro, non comprare da loro, non frequentarli, piccole cose, perfettamente legali, da fare nel quotidiano senza nemmeno tutto questo sforzo(un identitario già DI SUO tende a star lontano o a trattar poco bene gli allogeni). Se gli allogeni stessi sono i primi a creare da soli questo clima di “separazione” tanto meglio: tutti tenderanno a considerarli esattamente come sono, ovvero persone diverse da noi.

Se invece questi allogeni si metton a parlare in italiano anche fra di loro, a vestirsi all’occidentale ecc, la gente comune tenderà a considerarli “come noi” in quanto, nonostante la razza è diversa, si comporteranno come noi, frequenteranno i nostri stessi posti ecc. E’ un po’ come il discorso dell’araba col velo e dell’araba vestita in jeans e tshirt. La prima sarà vista come uno schifo dal maschio medio italiano antirazzista, non perchè è non bianca ma perchè si veste in modo non occidentale. Questa araba col velo non creerà integrazione. La seconda sarà vista dal maschio medio italiano antirazzista come “una come le altre” perchè, nonostante la diversa razza, si vestirà all’occidentale comportandosi come una normale ragazza bianca occidentale. Questa può creare integrazione.

Ora fermo restando che non vorrei che ci fossero allogeni, “preferisco” di brutto quelli “non integrati”.

fonte:

http://www.stormfront.org/forum/t896769/ primi 2 posts

 

Comunanza Ideologica Identitaria, cosiddetto Cameratismo Politico e Casacche

11 Giu

Le cosiddette scuole di pensiero politico insegnano tanti valori di varie tipologie. Uno di questi valori è il “cameratismo politico”, ovvero il metter al di sopra di tutto il gruppo in cui si milita e le persone al loro interno. Questi ultimi sono considerati una sorta di “top camerati” a prescindere da quali siano i loro pensieri su argomenti considerati magari anche secondari dal gruppo stesso. Gli appartenenti a gruppi affini sono considerati camerati, anche se non “top”; talvolta per definire i rapporti con essi si usa la locuzione “fraternità e divergenze”.

Spesso le divergenze fra questi gruppi non riguardano tanto l’ideologia in sé quanto lo stile, il fatto di essere movimento, partito, associazione culturale, insomma riguardano soprattutto il modo di porsi e le strategie politiche. L’ideologia rilevante per un identitario razziale invece non è per forza legata a prefissate idee politiche in quanto l’ideologia identitaria ha una base comune a tutti e diversi approcci possibili dal punto di vista politico. Teoricamente è possibile, anzi, in pratica accade non di rado, che persone di diversi gruppi siano fra loro più simili di quanto lo siano con altre persone appartenenti allo stesso gruppo.

Questo accade perché nei gruppi politici sono presenti persone con orientamenti variegati verso il White Nationalism(WN). Capita quindi che le scuole politiche di pensiero  portino alcuni White Nationalists(WNs) a sentirsi più vicine a persone non WN piuttosto che ad altre persone WN a causa dell’appartenenza allo stesso o ad un diverso gruppo organizzato. Questo dal punto di vista WN non è accettabile. Un WN vero considera in primis la sua ideologia, considerata ben più importante di un’eventuale scelta strategica di appartenere a questo o quel gruppo. Un WN entra in un gruppo per trovare altri WN, per cercare di portar avanti in quel gruppo un discorso WN o, al massimo, per portar avanti insieme ad altre persone alcune battaglie che sono una parte più o meno grande dell’ideologia identitaria razziale/WN, come ad esempio l’esser contro l’immigrazione extraeuropea(non bianca).

Come si pone invece il gruppo con il singolo White  Nationalist?  Come accennato in altri articoli(* e **), il gruppo tenderà a cercare di far portar avanti una propria linea comune a diverse persone, WN e non WN, tendendo a livellare le differenze fra appartenenti al gruppo. Vi è quindi un conflitto, o meglio un’asimmetria. Un WN, qualunque casacca porti, resta sempre un WN. Si sentirà prima WN che altro, considererà sempre la casacca come un qualcosa di strumentale alla diffusione ottima della propria ideologia. Ci saranno sempre WNs che porteranno casacche diverse fra loro ma che saran fedeli alla loro ideologia comune WN prima che alle casacche che sceglieranno di portare. È così, che piaccia o no. Una bandiera o una casacca non potranno né unire alcuni WNs con altri non WNs né tantomeno dividere i diversi WNs pensanti e convinti. Lo tengano bene a mente tutti WNs e lo tengano a mente ancora meglio tutti i gruppi politici organizzati. Si eviteranno moltissimi equivoci e delusioni reciproche e si potranno avere, perché no, collaborazioni sincere e non asimmetriche.

*L’identitarismo razziale non si integra

**L’identitarismo razziale è un ortaggio non conforme